Commento dell’opera del Critico e Storico dell’arte Marco Dolfin
Carla Gallo è nata nel 1958 a Monforte d’Alba (Cuneo). Trascorre la sua infanzia nelle colline delle Langhe dove la famiglia ha un podere e produce uve di Barolo.
È qui che nasce il suo amore per la natura e cresce la sua sensibilità per il mondo che la circonda.
Nel 1972 si trasferisce a Torino per frequentare il liceo artistico della città piemontese. Partecipa poi ad un corso di disegno anatomico che le permetterà di contribuire con numerose illustrazioni a diversi trattati di medicina.
Nel 1990 apre nel centro di Torino un atelier di pittura su ceramica e stoffa. Qui crea opere originali e tiene corsi in questo particolare campo dell’arte. Dopo alcuni anni si riavvicina alla pittura la sua vera vocazione.
I primi temi pittorici (i fiori) si rifanno all’iperrealismo. Seguono poi i paesaggi rubati dal finestrino del treno in movimento. Ma la sua vocazione interiore è sempre l’uomo e soprattutto il ritratto. È qui che meglio sa esprimere le sue capacità.
Nel ritratto, nel volto sa cogliere l’aspetto psicologico interiore del soggetto attraverso una pittura semplice ma efficace.
Dopo numerose opere scopre il mondo dei bambini.
I suoi ritratti colgono il bimbo durante un momento di vita quotidiana quasi come una fotografia ma con la forza espressiva unica del dipinto.
Oggi la sua attività è interamente dedicata a questa tipologia di espressione pittorica.