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Pierluigi Tolomio
Pierluigi Tolomio, fotografo e poeta da sempre, ha intrapreso il suo percorso artistico nel 2010 con la sua prima mostra fotografica.
Dopo un decennio di attività nel campo della fotografia, nel 2020 ha iniziato a realizzare i suoi primi dipinti sperimentali, dove mescola fotografia, poesia e colore per cristallizzare emozioni, sogni e speranze.
Tolomio ha esposto le sue opere in vari luoghi di Treviso e provincia, tra cui Arman, Palazzo dei 300, Ca’ de Luna, e Sant’Agostino, con il sostegno della critica d’arte Ombretta Frezza.
La sua arte ha poi raggiunto Venezia e Cortina attraverso varie mostre internazionali organizzate dalla Galleria d’Arte Barchessa Villa Quaglia e dalla D ‘E.M Venice Art Gallery.
A Milano ha esposto con la Galleria Paspartou e la Lazzaro Gallery, mentre a Roma le sue opere sono state ospitate dalla Galleria Internazionale Area Contesa.
La mostra “Espansioni”, organizzata da Ester Pacor, ha visto Tolomio esporre a Trieste, Cittanova e al Museo Casona Spencer in Messico.
In seguito, sotto la guida del critico d’arte Mettea Micello, ha presentato le sue opere ad ARTE GENOVA e a Fatima, in Portogallo, oltre che in Russia.
Inoltre, ha realizzato una personale alla Torre Campanaria di Noale e ha partecipato alla Grolla d’Oro, mostra internazionale d’arte contemporanea al Museo di Santa Caterina a Treviso.
La capacità di Tolomio di fondere diverse forme d’arte per esprimere profonde emozioni lo rende una figura unica e influente nel panorama artistico contemporaneo.
Opere esposte a Villa Condulmer
8-9 Novembre 2024
Cometa Inquieta - lì dove il mare è più profondo
Collage, Acrilico, polvere oro e argento su tela
70x70 cm
Anno 2024
Descrizione: La voce di Moana, attraverso l’artista, si trasforma in un dialogo universale che attraversa le generazioni, un messaggio di bellezza e coraggio che parla di felicità, una felicità elusiva e sfuggente come una cometa.
La composizione racchiude, come un abbraccio universale, una pluralità di lingue: la poesia è scritta in italiano in basso a destra, in giapponese sulla destra e in inglese in alto a sinistra, simboleggiando la connessione culturale e umana che supera i confini.
Questa opera non è dedicata a Moana Pozzi, ma trae ispirazione da lei, dalla sua visione di una vita coraggiosa, libera e intensa, in cui il pensiero e il desiderio di libertà assumono toni caldi di rosa, esprimendo la sua forza interiore e il coraggio di essere se stessa.
Dallo sgabello, simbolo di energia cosmica, emerge una bellezza primordiale, una forza creativa che rappresenta il genio umano e l’essenza dell’arte: pura energia, capace di sfuggire ai vincoli dello spazio e del tempo. Attraverso quest’opera, la bellezza e il genio non solo ci appartengono, ma dialogano con noi e trascendono la materialità, accendendo una luce che illumina l’eternità e l’umanità stessa.
Cometa inquieta rappresenta la condizione umana: siamo tutti comete, splendenti e uniche, ognuna con la propria scia di luce.
A trent’anni dalla sua scomparsa, le parole di Moana come accaduto per altre icone del passato trovano eco attraverso il dialogo con l’artista. L’artista cristallizza in essa il pensiero, il sogno e la speranza, un filo comune che unisce l’umanità in un dialogo eterno, ricordandoci il potere della nostra energia e la forza della nostra luce.
Se tutte le donne avessero un pizzico di noi
Collage, Acrilico, polvere oro e argento
100x100 cm
2022
Descrizione: Questa opera che si nutre del dualismo tra l’estetica manga rappresentata da Fujiko e l'icona della seduzione italiana degli anni ‘70 Edwige Fenech.
Trasportando la storia della celebre attrice in un’immagine che dialoga con l’immaginario popolare giapponese, questa rappresentazione autobiografica fonde il fascino e la sensualità di un’epoca passata con l’impatto visivo del manga, esploso negli anni ’80 e ispirato al filone erotico italiano degli anni ’70, con le sue iconiche locandine.
L’opera porta un messaggio scritto in inglese, arabo e giapponese, diretto alle nuove generazioni: essere sensuali con grazia e autenticità, riscoprire una femminilità forte e indipendente, e interpretare l’erotismo con naturalezza e sicurezza. È un invito a guardare alla bellezza non come a un oggetto superficiale, ma come a una forza innata, capace di elevare la femminilità a un fascino assoluto, lontano dalle insicurezze e dal conformismo.
Questa creazione parla alle donne di oggi e di domani, invitandole a illuminare il mondo con il potere della loro autenticità e bellezza. In un’epoca in cui la superficialità spesso prevale, l’opera è un monito a riscoprire il fascino come espressione di potenza interiore.