Commento dell’opera del Critico e Storico dell’arte Marco Dolfin
Antonio Gallina vive ad Asolo dove è nato nel 1935, ha frequentato la facoltà di economia e commercio a Venezia e l’ambiente artistico veneziano, ha studiato pittura con i maestri Renato Nesi e Juti Ravenna.
Giovanissimo partecipa alle Esposizioni Provinciali d’Arte Contemporanea al Salone dei Trecento a Treviso dal 1954, a Biennali d’Arte Triveneta a Padova dal 1957, alla Mostra del Paesaggio Asolano con premio acquisto (1957), alla Mostra del Bianco e Nero a S. Benedetto del Tronto, a tante altre manifestazioni ed allestisce, dal 1955 al 1970 parecchie personali.
Poi la sua attività si riduce moltissimo perché negli anni 70 e fino ai primi anni del 2000 si dedica alla direzione di un’azienda industriale. Riprende quindi a dipingere in un clima artistico profondamente cambiato: c’è stato l’avvicendarsi di gruppi, movimenti, esperienze diverse, alcune già scomparse, altre che hanno creato nuovi orizzonti in continua evoluzione con ricerca di nuove forme di figurazioni con materiali diversi ed atteggiamenti tesi a comunicare o suggerire qualcosa.
Antonio Gallina oggi continua l’esperienza intrapresa anni addietro cercando di trasferire nella sua tela quanto maturato negli ultimi anni con elaborazioni del colore e del segno per dar vita ad un linguaggio di sintesi estetica.